Old Basil

Il progetto per il recupero di antiche varietà utilizzate per il Basilico Genovese Dop

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Il contesto politico-strategico

La salvaguardia e la valorizzazione delle produzioni agricole tipiche e di qualità, con particolare riferimento alle produzioni con certificato di origine, è tra gli obiettivi prioritari delle politiche agricole di Regione Liguria, unitamente alla promozione di iniziative per la conservazione dell’agrobiodiversità.

La misura M10.2 “sostegno per la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura” del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020, promuove il sostegno per la realizzazione di progetti operativi inerenti la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura con particolare attenzione alle varietà locali.

Obiettivi strategici:
− promuovere e sostenere su tutto il territorio regionale la conservazione e la valorizzazione dell’agrobiodiversità;
− costituire a livello provinciale partenariati di progetto, con il coinvolgimento del mondo produttivo agricolo e di altri soggetti qualificati quali le istituzioni di ricerca e di sperimentazione;
− sostenere la costituzione di una rete di soggetti per la conservazione in situ e ex situ del patrimonio varietale ligure e la realizzazione di banche del germoplasma;
− incentivare l’iscrizione all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare del maggior numero possibile di selezioni locali liguri, attingendo prioritariamente tra i PAT.

Il progetto

In questo contesto è stato curata la stesura del progetto, approvato da Regione Liguria, “Old Basil: RECUPERO DI ANTICHE VARIETÀ UTILIZZATE PER IL BASILICO GENOVESE DOP” da parte del partenariato composto da Centro Regionale Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA), Coldiretti Genova, le aziende agricole Casotti Roberto, Le Serre sul mare e Ratto Francesco  con la guida del Consorzio di Tutela del Basilico Genovese DOP con ruolo di Capofila.

Le ragioni del progetto

Il Basilico Genovese è un prodotto certificato a Denominazione d’Origine Protetta e tutelato dal Consorzio di tutela. La DOP garantisce l’origine e la produzione tradizionale di questo prodotto unico al mondo e salvaguarda il mantenimento delle caratteristiche di tipicità che lo hanno reso celebre. Le caratteristiche del Basilico Genovese DOP sono dovute all’azione combinata di tre fattori: le caratteristiche botaniche della pianta, l’ambiente di coltivazione e il “fattore umano”, ossia la tecnica di coltivazione tradizionale affinata nel tempo dai produttori liguri.

Il fattore botanico è solo uno degli elementi in gioco, che deve sempre accompagnarsi al fattore umano e a quello ambientale, tuttavia è l’elemento da cui partire. Le sementi utilizzate per produrre Basilico Genovese DOP sono, attualmente, sementi commerciali derivate a partire da antiche selezioni di basilico riprodotte e coltivate in Liguria nei secoli scorsi. Storicamente, il ciclo di produzione del basilico in Liguria fino agli anni Ottanta era “chiuso” ossia comprendeva anche la riproduzione in loco della semente selezionata nel tempo per offrire le migliori caratteristiche aromatiche. Problematiche fitosanitarie (che stavano seriamente mettendo a rischio le produzioni) ed esigenze economiche connesse hanno poi comportato l’apertura del ciclo di produzione, alla ricerca di sementi resistenti o almeno tolleranti alle malattie, che consentissero una produzione sostenibile e a minor impatto ambientale per le aziende. Sono, così, entrate in gioco aziende sementiere specializzate che, a partire dalle sementi autoctone messe a disposizione dagli agricoltori liguri (soprattutto genovesi) hanno migliorato le stesse, rendendole più performanti dal punto di vista produttivo e meno soggette da danni da attacchi parassitari.

A scopo di salvaguardia della biodiversità del basilico riprodotto e coltivato in Liguria, le sementi di partenza sono state custodite dal CeRSAA per oltre 30 anni. Con il riconoscimento della DOP “Basilico Genovese” avvenuto nel 2005, il disciplinare di produzione redatto stabilisce che “Le sementi impiegabili per la produzione del «Basilico Genovese» D.O.P. devono appartenere alla specie Ocimum basilicum L., di ecotipo di selezioni autoctone”.

Attualmente gli ecotipi di sementi commerciali esprimono adeguatamente le proprie caratteristiche di tipicità nelle condizioni di coltivazione tradizionali della Liguria, tuttavia è importante che la fonte genetica originaria sia recuperata, caratterizzata, eventualmente risanata e conservata per scongiurare l’impoverimento genetico delle caratteristiche del Basilico Genovese DOP nel prossimo futuro.

Lo sviluppo delle attività

Sono otto le selezioni di sementi autoctone conservate al CeRSAA che il progetto si prefigge di recuperare, al fine di:

a) riprodurle ed effettuarne la caratterizzazione per definirne in maniera puntuale le caratteristiche (macromorfologiche, micromorfologica, fitochimiche, etc.)

b) valutarle dal punto di vista delle performances agronomiche e incrementare la dotazione di semi per ciascuna selezione;

c) risanarle dalle infezioni di Fusarium oxysporum sp. basilici e da altri patogeni trasmissibili per seme (es. Peronospora belbahrii), destinando alla riproduzione materiale di propagazione sano

d) garantire la protezione del germoplasma disponibile, affidando una quota di semi delle otto selezioni ad una struttura idonea (Banca del germoplasma). Nello specifico, la conservazione ex situ sarà effettuata, come negli ultimi 30 anni, dal CeRSAA;

e) realizzare uno o più nuclei di moltiplicazione della semente, da affidare a produttori che diverranno, in futuro, i “custodi” della biodiversità;

f) iscrivere le otto accessioni liguri di basilico all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.

Un’ampia parte dell’attività tecnica è sviluppata dal CeRSAA.

Il Consorzio di Tutela del Basilico Genovese DOP è responsabile del coordinamento del progetto, dell’attività e comunicazione e del coordinamento tecnico delle attività di gestione di campi collezione presso le aziende agricole Partner e della procedura per l’iscrizione delle varietà all’Anagrafe nazionale. Inoltre, il Consorzio affida all’Università di Genova l’importante attività di caratterizzazione macro e micro-morfologica della foglia e del seme.

Coldiretti Genova supporta la gestione e la raccolta dei dati agronomici presso le aziende agricole Partner, collabora alla procedura per l’iscrizione delle varietà all’Anagrafe nazionale e cura gli eventi di progetto.

Le aziende agricole partner mettono a disposizione gli appezzamenti aziendali necessari alla produzione delle sementi e alla loro valutazione agronomica.

I risultati

Il progetto ha durata biennale e alla sua conclusione, a Dicembre 2024, avrà ottenuto l’importante risultato di avere recuperato e messo a disposizione del Basilico Genovese DOP anche alcune sementi originali al fine di favorire il mantenimento nel tempo delle sue caratteristiche tradizionali.

Le sementi avranno denominazioni che non risultino ingannevoli per il consumatore circa la provenienza del prodotto e che non concorreranno a sollevare il dubbio nel produttore e nel consumatore che esse attribuiscano un ulteriore riferimento di tipicità o territoriale al Basilico Genovese, essendo già tutelato dalla DOP. Qualora utilizzate per la produzione convenzionale, queste sementi non potranno donare un ulteriore riferimento di origine o di qualità, ma saranno certamente una preziosa risorsa genetica che andrà ad arricchire il panorama cultivarietale disponibile sul mercato. Queste selezioni varietali recuperate potranno essere utilizzate all’interno della produzione del Basilico Genovese DOP.

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