Il disciplinare di produzione contiene le regole di coltivazione e confezionamento che garantiscono l'unicità del prodotto.
Il Disciplinare contiene la trascrizione delle tecniche tradizionali sviluppate e tramandate nel tempo dai produttori del territorio. È con queste tecniche che si è fatta la storia e creata la notorietà del Basilico Genovese nel mondo.
LA COSTRUZIONE DEL disciplinare di produzione
Il percorso che ha portato alla DOP è stato il momento in cui la comunità dei produttori si è organizzata per chiedere una protezione sull’uso del nome geografico e, quindi, dotarsi di regole.
Il basilico genovese-ligure nel tempo era divenuto nel tempo un prodotto tipico, quindi un bene pubblico. Stava però subendo fenomeni di sovra-sfruttamento e opportunismo col rischio di una “estinzione” del prodotto originario.
Con la DOP, invece, da bene pubblico si è trasformato in un bene “esclusivo” ossia regolato e sotto controllo, a tutela di una selezione di imprese, non solo agricole, interessate all’immagine e alla reputazione del “nome geografico” , con lo scopo di evitare comportamenti scorretti legati al suo utilizzo.
I produttori sono i soli legittimati a fissare le regole di produzione e le caratteristiche di prodotto DOP. Il Disciplinare di produzione è, quindi, un raro caso di standard agro-alimentare definito “dal basso” , con un alto rispecchiamento del contesto locale.
La definizione delle regole del Disciplinare di produzione del Basilico Genovese DOP ha coinvolto quindi i produttori locali e i tecnici, coordinati dal Consorzio di Tutela, svolgendo una armonizzazione tra le esigenze delle imprese locali (anche di quelle non agricole coinvolte in maniera indiretta) cercando una visione del prodotto e degli obiettivi della sua valorizzazione condivisa e sufficientemente stabile per il mercato.
Le regole del Disciplinare di produzione prevedono
la delimitazione del territorio,
l'uso della sola tecnica tradizionale
e la chiara identificazione del prodotto
e dell'azienda di produzione sulla confezione.
Vi sono anche regole specifiche in base alla destinazione del Basilico Genovese DOP: per il consumo fresco e per la trasformazione industriale.
DELIMITAZIONE DEL TERRITORIO
COLTIVAZIONE SU terreno naturale
La coltivazione si può svolgere in piena terra per la destinazione a uso industriale o in serra ìper il consumo fresco. In serra può essere eseguita su bancale purchè su terreno naturale prelevato nella stessa zona.
E’ vietata la produzione di Basilico Genovese DOP su substrati privi di terreno naturale. Sono ammessi ammendamenti minerali solo entro il 20% in volume.
Per preparare il terreno si effettua la lavorazione meccanica del suolo e si apportano i principali nutritivi per lo sviluppo vegetativo del basilico (azoto e sostanza organica) in base alle analisi del terreno.
ambienti DI COLTIVAZIONE E CURA DELLE PIANTE
raccolta tradizionale
La raccolta tradizionale è un aspetto cruciale della produzione del Basilico Genovese DOP.
Per il consumo fresco viene raccolto a mano estirpando la piantine una ad una complete di radici.
Per l’uso industriale il Basilico Genovese DOP coltivato in campo aperto viene raccolto asportando la sola parte apicale della pianta, ossia quella più tenera e profumata.
CONFEZIONAMENTO
Gli imballaggi, sia del tipico bouquet o mazzetto per il consumo fresco sia delle confezioni per la trasformazione, sono contrassegnati con la dicitura “BASILICO GENOVESE DOP”, con il simbolo comunitario della DOP, con il marchio aziendale completo e con il logo del prodotto.
Per il consumo fresco vengono confezionati mazzi contenenti piante intere aventi da due a quattro coppie di foglie: se le piantine sono fino a 10 si parla di “mazzetto”, oltre si parla di “bouquet”, che ne contiene in genere da 30 a 100.
TRACCIABILITà
Ogni DOP prevede (come stabilito nel Reg. (UE) 1151/2012) un disciplinare che comprenda il nome da proteggere, la descrizione del prodotto, delle sue caratteristiche e del suo metodo di produzione, la zona di produzione.
gli elementi che dimostrano che il prodotto è originario della zona geografica
la descrizione del metodo di ottenimento del prodotto e dei metodi locali, leali e costanti, nonché le informazioni sul confezionamento;
gli elementi che stabiliscono il legame fra il prodotto e l’ambiente geografico;
i dati dell’organismo di controllo;
le regole specifiche per l’etichettatura del prodotto. Più informazioni sul sito ufficiale della DOP Igp.
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