
Il viaggio affascinante del basilico più famoso al mondo
Quando si parla di basilico, il pensiero vola subito al profumo intenso del Basilico Genovese DOP, alla freschezza del pesto genovese e alle colline soleggiate della Liguria. Ma qual è la vera storia che ha reso questa pianta aromatica un simbolo della terra ligure?

Il basilico, o meglio Ocimum basilicum, ha radici antichissime. Originario delle Indie, era apprezzato per le sue proprietà curative, quasi magiche. Furono i Romani a introdurlo nel Mediterraneo, dove iniziò a diffondersi come simbolo di salute e prosperità, consolidandosi soprattutto del Sud Italia. Nel corso del XVIII secolo il basilico risale la penisola e approda in Liguria, terra ideale per clima, passione agricola e cultura gastronomica: il basilico inizia ad avere un uso culinario.
Nel XIX secolo il basilico trova la sua vera patria: la Liguria. Grazie al clima mite, all’esperienza dei coltivatori locali e poi all’avvento delle prime serre a inizio ‘900, nasce un prodotto unico, che conquista per il suo profumo intenso, l’assenza di sentori di menta e il colore verde chiaro delle foglie. Nasce così il legame profondo tra questa pianta e il territorio, che culmina nel 2005 con il riconosci-mento della DOP (Denominazione di Origine Protetta).

Un simbolo locale
Il basilico a Genova era prodotto nelle aree rurali specializzate nella coltivazione delle primizie, che erano la Val Bisagno e le colline di Pra’: dalla Val Bisagno è nato il nome dei “besagnini”, mentre il nome di Pra’ è storicamente rimasto legato alla fama del basilico perché fino agli anni ’90 lì erano presenti molti produttori all’avanguardia nel valorizzare la tipicità del prodotto.
diventato con il pesto eccellenza internazionale
Il successo del pesto ha fatto sì che la coltivazione del basilico, già a partire dal dopoguerra, si sia ampliata lungo tutta la Liguria, prima a ponente e poi a levante, in quanto l’intero versante a mare della regione ha dimostrato di essere vocato per la produzione di un basilico unico in tutto il mondo.
Come nasce il legame così forte tra pesto e Basilico Genovese?
Le storie in Liguria del pesto e del basilico sono legatissime nel tempo e nello spazio, anche se con alcune importanti differenze degli ultimi anni. Fin dai tempi dei Romani esistevano dei “pestati” e tra di essi, nel Medioevo, in Liguria era molto usata l’“agliata”: proprio dall’agliata è nata la ricetta del pesto, risalente al XIX secolo, dove si parla di un battuto di aglio a cui viene aggiunto il basilico, conservato in un’“arbanella” e ricoperto d’olio d’oliva.
Il basilico “aggiunto” era evidentemente quello a km 0, coltivato a Genova in un’agricoltura vicinissima alla città, svolta sulle strette fasce del territorio ligure: qui, grazie alle tecniche peculiari e al clima, assumeva una tenerezza e un aroma unici. Ed è quindi grazie alla disponibilità di questo basilico che arrivava fresco ogni giorno, che la grande Genova dell’epoca ha dato vita alla “magia” del pesto, e dove il basilico diventa ingrediente e non più un semplice aroma.

Il nome botanico Ocimum deriva dal greco "òkimon" e "basileus" significa erba regale.
La rivoluzione arriva con la nascita del pesto genovese.

Pesto e Basilico Genovese: una storia d’amore che corre lungo la Liguria

Da semplice erba aromatica, il basilico diventa l’anima di una ricetta leggendaria, trasformando completamente una salsa tradizionale a base di aglio e formaggi. Il pesto unisce ingredienti semplici e preziosi e in particolare è il Basilico Genovese a renderlo inconfondibile. È grazie al pesto che il Basilico Genovese conquista il mondo, portando con sé tradizione, cultura e sapori della terra ligure.
Perché il basilico è l’emblema della Liguria?
Ogni ligure può dare una risposta personale ed emozionale, che parla di appartenenza, orgoglio e identità culturale. Ogni ligure forse non sa che questa risposta esprime con precisione il concetto di tipicità di un prodotto: un prodotto è tipico quando ha costruito nel tempo un legame profondo con la gente del suo territorio. Un prodotto è tipico quando è un connubio perfetto tra pianta, ambiente e comunità – e qui il concetto di comunità è più che mai rappresentato dall’incontro tra produttori e consumatori del territorio.
Il Consorzio di tutela

Il Basilico Genovese DOP è rappresentato, garantito e valorizzato dal Consorzio di tutela del Basilico Genovese DOP, che è l’organismo istituzionale che rappresenta tutti i 50 produttori certificati della Liguria.
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