Le origini: il viaggio per diventare Basilico Genovese
Il basilico ha origine tropicale e ha viaggiato nel Mediterraneo fino alla Liguria, dove è nata la coltivazione specializzata all'utilizzo nel pesto genovese.
L’Ocymum basilicum – nome scientifico del basilico – è un’erba annuale della famiglia delle Labiate. La sua zona di origine della pianta è quella dell’India e dell’Asia tropicale, dove veniva coltivata come pianta ornamentale e per le sue proprietà curative, spesso associate a virtù “magiche”.
Grazie a queste proprietà, distanti dall’impiego alimentare che oggi conosciamo, il basilico è stato introdotto dai Romani nel Mediterraneo. Il suo uso a scopo alimentare risale soltanto al XVIII secolo e in Liguria le sue origini sono strettamente legate alla storia dei suoi agricoltori e delle sue tradizioni culinarie, sulle quali primeggia naturalmente quella del pesto genovese.
In bilico sull'arco di terra tra mare e monti si è sviluppata la coltivazione del Basilico Genovese.
Un prodotto le cui origini danno luogo a caratterische uniche: ad esse si deve il riconoscimento della DOP, avvenuto nel 2006.
La DOP ne certifica il legame univoco con il territorio e la sua storia.
Origini della tradizione del Basilico Genovese
DAL MEDITERRANEO
Considerata come pianta ornamentale da Greci e Arabi, fino ai Romani, veniva coltivata in vaso e non aveva spazio nei libri di cucina storici, come molte altre piante, considerate spontanee e quindi non presenti nei ricettari.
ALLA liguria
A partire dal XIX secolo la coltivazione si sviluppa nella fervente area agricola di Genova. Qui si coltivano le primizie fresche per approvvigionare il capoluogo, in particolare in Val Bisagno e nella zona di Pra’, quest’ultima è tuttora famosa per la popolazione locale per identificare la qualità del prodotto.
Grazie al clima ideale e alla competenze di coltivatori piuttosto all’avanguardia, aiutati dall’innovazione introdotta con le prime serre, via via la coltivazione del basilico si espande e specializza sul territorio.
Nel corso degli anni, in Liguria, si sono affermate alcune varietà di basilico adatte per la produzione del basilico tipico genovese, e caratterizzate dall’assoluta assenza di sentore di menta, da un profumo molto intenso e gradevole, nonché da una colorazione delle foglie particolarmente tenue.
Basilicum: dal greco "òkimon", basilico e "basileus", erba regale.
La storia del prestigio del Basilico Genovese corre lungo la Liguria
Come la Liguria diventa la terra del basilico, partendo da Genova.
Le eccellenti caratteristiche del prodotto hanno orientato la coltivazione in maniera specializzata per l’uso culinario e la coltivazione si è presto diffusa in aree con analoghe condizioni climatiche favorevoli e grazie alla trasmissione delle tradizioni agricole: molto spesso si tratta di agricoltori del genovesato trasferitisi per trovare nuovi e più ampi terreni per incrementare le produzioni.
Insomma, tutto è partito dal genovesato, dove ancora oggi è famosa la denominazione locale “basilico di Pra’”, oggi superata da quella corretta di Basilico Genovese DOP.
Con il tempo la zona di produzione si è espansa a levante e a ponente, in quanto l’intero territorio ligure ha dimostrato un’alta vocazione per l’ottenimento di un prodotto tipico unico in tutto il mondo.
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