Sai quando si è sviluppata la coltivazione del basilico in Liguria?
A partire dal XIX Secolo, e si è espanso durante la prima metà del Novecento. Fino agli anni ‘80 il ciclo di produzione del basilico in Liguria era “chiuso”: veniva, cioè, prodotta anche la semente, selezionandola per offrire le migliori caratteristiche aromatiche.
La produzione ligure di semente si è poi via via interrotta per l’avvento di malattie e per le nuove esigenze economiche dovute alla crescita del mercato.
Da quel momento, il ciclo di produzione si è “aperto” fuori dalla Liguria, alla ricerca di sementi resistenti o almeno tolleranti alle malattie che consentissero una produzione sostenibile e a minor impatto ambientale.
Sono, così, entrate in gioco ditte sementiere specializzate che, partendo dalle sementi autoctone fornite dagli agricoltori liguri le hanno migliorate per renderle più produttive e meno soggette alle malattie.
Nel 2006 è stata riconosciuta la DOP "Basilico Genovese"
Con il riconoscimento della DOP “Basilico Genovese” , il disciplinare di produzione stabilisce che le caratteristiche del prodotto sono dovute essenzialmente all’azione combinata dell’ambiente di coltivazione e del “fattore umano”, ossia la tecnica di coltivazione tradizionale dei produttori liguri. Prevede inoltre che le sementi impiegabili siano della specie Ocimum basilicum L., “di ecotipo di selezioni autoctone”.
Oggi le sementi commerciali esprimono adeguatamente le caratteristiche di tipicità del Basilico Genovese DOP quando coltivate nelle condizioni tradizionali della Liguria. Ma per scongiurare l’impoverimento genetico delle caratteristiche del Basilico Genovese DOP nel futuro, oggi il Consorzio di tutela del Basilico Genovese DOP partecipa a un progetto per recuperare 8 varietà di basilico originarie che sono state custodita dal CeRSAA per oltre 30 anni.
Il progetto si chiama Old Basil ed è realizzato con Cersaa e Coldiretti Genova e le aziende Azienda Agricola Casotti Azienda Agricola di Ratto Francesco Le Serre sul Mare Ferrari e Bruzzone, in collaborazione con Università di Genova – DISTAV e con il sostegno di Regione Liguria [Programma di sviluppo rurale 2014/22 – Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali.]