Il caso “pesto al limone”: i chiarimenti del Consorzio del Basilico Genovese DOP e di Uno Mattina Estate con Alessandro Piana.

L’uscita del “pesto con il limone” è presto diventata un caso prima in Liguria e poi a livello nazionale.
Sul tema Alessandro Piana – Vice Presidente e Assessore Regione Liguria è stato ospite della trasmissione Rai Uno Mattina Estate su MattinaRai1.
Ringraziamo intanto la trasmissione per l’attenzione e per il servizio e il Vicepresidente per la chiara e approfondita presentazione del Basilico Genovese DOP e per il supporto nel fare chiarezza.

Infatti spesso accade, anche per legame affettivo alle nostre tradizioni, che si pensi erroneamente che il pesto genovese sia una ricetta “tutelata”, arrivando quindi a parlare di “pesto alla genovese DOP”. Ma occorre fare chiarezza: la DOP oggi esiste per il Basilico Genovese .
Gli stessi genovesi spesso chiamano il basilico “pesto”, confondendo i due quasi come se fossero sinonimi, quando in realtà sono su due prodotti con una tradizione, una storia e una disciplina legate ma diverse. Il pesto genovese a oggi resta una ricetta delle nostra tradizione ligure ma non possiede alcuna disciplina o protezione nel libero mercato.

Quello che ci sentiamo di dire a oggi è che il Basilico Genovese DOP è senz’altro l’ingrediente caratterizzante per un pesto genovese che omaggi la tradizione e che profumi di Liguria!

A questo proposito a scopo esemplificativo e chiarificatore riportiamo lo scambio di domanda e risposte tra un consumatore e il nostro Presidente Mario Anfossi.  

Buonasera Dr. Anfossi,
Come saprá, da qualche settimana viene trasmessa una pubblicità della Barilla relativa al loro nuovo prodotto ‘Pesto con limone e basilico’.
Mi chiedo come sia possibile accettare che un’eccellenza italiana che avrà sicuramente un preciso disciplinare per quanto riguarda ingredienti e regole di preparazione, venga proposta in modo deformato e strumentale da parte di un produttore che utilizza a mio avviso in modo improprio e fuorviante per il consumatore il termine Pesto.
Confidando in un suo commento, la ringrazio e la saluto cordialmente.
Francesco – Milano
Buonasera Francesco,
è sempre con piacere che rispondo alle mail dei consumatori che vogliono essere informati su cose a loro poco chiare.
Devo premettere che io presiedo il Consorzio di Tutela Basilico Genovese DOP che controlla la coltivazione, la raccolta, e nel caso del Basilico Genovese DOP per l’industria alimentare, la trasformazione in semilavorato con olio e sale.
Il pesto è tutta un altra cosa.
Purtroppo bisogna accettare che il Pesto o Pesto alla Genovese o Pesto Genovese, pur essendo una delle specialità tradizionali della gastronomia italiana, non ha nessun marchio di tutela giuridica a protezione della sua ricetta.
La parola “pesto” non è tutelabile da sola in quanto esistono pesti o pestati di quasi tutti gli ortaggi in molte regioni italiane.
Il marchio dell’Unione Europea per questo prodotto è la STG: “Il termine specialità tradizionale garantita, meglio noto con l’acronimo STG, è un marchio di origine introdotto dall’Unione europea volto a tutelare produzioni specifiche che siano caratterizzate da composizioni o metodi di produzione tradizionali.”
Ahimè, ad oggi, i produttori di pesto in Liguria non si sono mai messi d’accordo sulla ricetta tradizionale nè sulla volontà di richiedere la certificazione che li assoggetterebbe a controlli oltre che a ingredienti di alto prezzo (olio evo DOP, parmigiano reggiano DOP, pecorino fiore sardo DOP, pinoli italiani e ovviamente Basilico Genovese DOP).
Ma come ho detto all’inizio io non ho voce in capitolo, il mio compito è proteggere e promuovere il basilico in modo di aumentare la superficie coltivata e renderlo sempre di più una risorsa per l’agricoltura ligure.
La ringrazio per l’interessamento e porgo cordiali saluti
Mario Anfossi

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