Oggi tutelare la biodiversità è un concetto sempre più cruciale, il quale passa anche dalle scelte personali. La scelta può essere del consumatore che acquista un prodotto, ma anche dell’agricoltore che lo produce, una presa di posizione importante e consapevole: acquistando o coltivando una DOP si può fare la differenza e contribuire alla tutela di ambiente, territorio e tradizioni locali.
Anche quest’anno il 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità indetta dall’ONU. Nel 2020 il filo conduttore è stato Le soluzioni sono nella natura. Come logica prosecuzione di questo percorso il tema di quest’anno è Siamo parte della soluzione, noi i nostri comportamenti e l’approccio che avremo nei prossimi anni nei confronti di agricoltura, allevamenti e comportamenti umani.
Tutelare la biodiversità è una necessità sempre più urgente
La tutela della biodiversità è una sfida urgente: “Quando la biodiversità ha un problema, l’umanità ha un problema”, sottolinea l’ONU. Dobbiamo sempre ricordare che la biodiversità ci fornisce anche il cibo di cui ci nutriamo: oltre l’80% della nostra dieta è a base vegetale.
Se parliamo di coltivazione sostenibile, sicuramente il Basilico Genovese DOP è un esempio concreto, forse molti non sanno che il Basilico Genovese DOP non è frutto di una semplice varietà botanica ma è una pura espressione del suo territorio, è infatti il risultato di alcune caratteristiche botaniche di base unite a quelle ambientali e culturali.
Il Basilico Genovese celebra il valore della differenza
Nel Basilico Genovese DOP non è previsto l’uso di particolari sementi, ma si parte dall’impiego di ecotipi o selezioni della specie Ocimum basilicum, che altro non è che il nome scientifico del basilico, scelti in funzione delle loro caratteristiche espresse in campo, che devono riguardare in particolare la forma della foglia, l’aroma intenso e caratteristico con assenza totale di sentori di menta.
Il Basilico Genovese prevede una certa variabilità genetica, associata al fatto che non può essere definito DOP se non è coltivato in territorio ligure e raccolto nelle modalità tradizionali. La DOP nasce all’insegna della biodiversità e celebra il valore della differenza.
Il Basilico Genovese DOP rispetta l’ambiente
Quella del Basilico Genovese DOP è una coltivazione che sempre più avviene nel rispetto dell’ambiente: le produzioni in pieno campo insistono sul terreno solo in estate. In serra invece le piantine vengono coltivate tutto l’anno ma su piccole superfici che hanno funzione di presidio del territorio, importante contro il dissesto e per la manutenzione del paesaggio rurale. La gestione della coltivazione in serra è, inoltre, basata sul corretto impiego delle pratiche agronomiche volte a ridurre al minimo l’intervento chimico. Il riscaldamento invernale avviene in massima parte a biomassa.
Bisogna prestare attenzione all’etichetta
Quindi, quando si acquista un prodotto come il basilico facciamo attenzione all’etichetta: la certificazione DOP di un prodotto fresco o di un ingrediente (nel caso dei prodotti trasformati) è garanzia di una produzione etica e sostenibile, che solo un prodotto radicalmente legato al territorio può dare. Questo vale tutti i giorni, non solo durante la Giornata Mondiale della Biodiversità,