Il progetto richiedeva qualcosa di innovativo, un modo di valorizzare il Basilico Genovese DOP del tutto nuovo. Proprio per questo, i giovani Paladini della Rivalsa, fantasiosi studenti dell’Accademia del Turismo di Lavagna, hanno pensato di proporre l’estrazione della clorofilla del Basilico Genovese DOP per impreziosire la pasta fresca.
Perché “destrutturato”? Gli ingredienti del pesto sono tutti all’esterno e non uniti in una salsa: la clorofilla non altera il gusto, ma solo e leggermente la tonalità di colorazione. Ma non solo: il piatto è compreso nella rivisitazione della novella del Decameron "Lisabetta da Messina". Una pietanza con cui la ragazza può assassinare i fratelli omicidi dell’amato, elaborata con il basilico nato dalla testa decapitata dello stesso giovane.
Lorenzo Battaglia, Greta Mazzino
Ingredienti
- 2 uova
- 2 l di latte
- Grana Padano, sale e pepe q.b.
- Fagiolini e patate q.b.
- Olio evo e formaggio spalmabile q.b.
- 400 g di farina
- 325 g di tuorli
- 100 g di semola
- 1 mazzetto di Basilico Genovese DOP
Procedimento
La pasta fresca
Unire nella planetaria farina, tuorli, una delle due uova intere e il sale, dunque azionare la macchina e aspettare la formazione di un panetto ben amalgamato, che dovrà poi essere lasciato a riposare in funzione della sua successiva stesura e della farcitura. Nel frattempo estrarre e raccogliere la clorofilla dal Basilico Genovese DOP fresco tramite bollitura. La clorofilla è fondamentale per conferire la perfetta tonalità di colore verde (totalmente naturale) alla pasta.
Il ripieno
Lessare fagiolini e patate, dunque unire al formaggio sale e pepe: mescolare il tutto e lasciar riposare. Successivamente, stendere la pasta al Basilico Genovese DOP e comporre il raviolo con il ripieno elaborato, accompagnato da una crema di latte e aglio precedentemente realizzata con latte bollito e aglio frullato con olio evo. Impiattare e decorare infine il tutto con il Grana Padano.